2023 L'educazione delle farfalle by Donato Carrisi

2023 L'educazione delle farfalle by Donato Carrisi

autore:Donato Carrisi
La lingua: ita
Format: mobi
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Serena

P.S.

Adone, sei molto meglio di ciò che pensi e di ciò che pensano tutti. Non ti assolveranno mai per i tuoi peccati, perciò non cercare più il perdono di nessuno. Anche tua sorella si sbaglia e dovrebbe farti incontrare la tua nipotina. Grazie per avermi creduto. Grazie per avere cercato di fermarmi. E per non esserci riuscito.

IL SEGRETO DEL BOSCO

1

La pioggia era molto diminuita quando giunse col fuoristrada al confine del bosco, su un altopiano a millesettecento metri di altezza. Il temporale aveva terminato il proprio passaggio sulla valle. Fulmini silenziosi si scorgevano ancora in lontananza, oltre la cima delle montagne. Però persisteva la coda della perturbazione.

Dopo aver fatto inversione con la macchina e averla parcheggiata col muso rivolto verso la migliore via di fuga, Serena scese dal veicolo. In pochi secondi era già zuppa. Il fitto picchiettio dell’acqua fina sulla vegetazione circostante impediva di udire ogni altro suono. Si guardò intorno. Si intravedevano appena i tronchi degli alberi, come un esercito immobile nell’oscurità.

Allora accese la torcia dello smartphone per controllare la cartina che le aveva fornito il rapitore. Il punto nel cerchio rosso si trovava a un centinaio di metri da lei, verso est.

Servendosi della bussola installata nel cellulare, s’incamminò in quella direzione.

Aveva considerato che sarebbe stato agevole muoversi su un terreno piatto. Si sbagliava. La neve sciolta dalla pioggia aveva creato una specie di acquitrino, a cui si aggiungeva una poltiglia di piante e foglie morte. I piedi affondavano in quella melma densa e putrida e risultava difficile avanzare.

Serena non doveva perdere l’orientamento, era essenziale che ricordasse da dov’era venuta per poi ritrovare il fuoristrada. Con il buio non c’era modo di lasciare segni che tracciassero la via del ritorno, poteva solo affidarsi a qualche calcolo improvvisato, nonché all’istinto e alla fortuna.

Non sapeva nemmeno dove stesse andando. Avrebbe avuto bisogno delle coordinate esatte per inserirle in un gps. Invece era costretta a procedere a tentoni, senza sapere cosa o chi si sarebbe trovata davanti.

Era a una decina di metri dal punto indicato nella mappa quando, sollevando il fascio della torcia, illuminò debolmente una bassa baracca di legno che cadeva a pezzi. L’incontro la turbò. Non si aspettava una vestigia umana in mezzo alla natura selvaggia. Chissà qual era stato lo scopo originario di quel luogo. Ma chi l’aveva costruito aveva certamente qualcosa da nascondere. Sembrava il tipico posto in cui avvenivano cose inconfessabili e segrete.

Un paio di metri quadri, senza porte e finestre. Con un’unica apertura su uno dei lati.

Colta da una frenesia improvvisa Serena accelerò l’andatura per andare a vedere cosa ci fosse in quell’antro.

Superata la soglia, si accorse subito che la stamberga era vuota. Fece spaziare in giro la torcia, sperando di trovare un messaggio del rapitore. Un segnale, un indizio da seguire.

Non si sbagliava. C’era qualcosa per lei.

Su una delle pareti era inchiodato un foglio bianco. Accanto a esso, una cordicella da cui pendeva una penna a sfera di colore blu.

Serena impiegò meno di un secondo a comprenderne il significato. Le veniva chiesto di scrivere il codice per incassare i cinquecentomila euro.



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